Meno nitriti, più salute: parola di UE

Meno nitriti, più salute: parola di UE

11 Gennaio 2021 0 Di Ilaria

E’ notizia di questi giorni che la Commissione Europea ha avviato una discussione con tutti gli Stati Membri al fine di rivalutare i livelli massimi di nitriti presenti negli alimenti. L’obiettivo, quello di raggiungere una buona conservazione degli alimenti pur diminuendo la dose di nitriti. L’interrogazione parlamentare sul tema è stata presentata da Joelle Melìn, che chiedeva l’abolizione totale dell’additivo E250. 

Cosa sono i nitriti

I nitriti sono degli additivi alimentari usati conservanti in una vasta gamma di prodotti alimentari, con particolare riferimento ai salumi. Come sottolineato dall’eurodeputata Melìn, i salumi possono essere prodotti anche senza l’uso dell’additivo E250, ed anzi la loro produzione senza suddetto conservante potrebbe essere un volano per la riscoperta dei prodotti locali ed a km0. L’E250 è un conservante avente la funzione antimicrobica, avente altresì la funzione di fissatore degli aromi e di coloranti. Tuttavia, non si dimentichi che non troppo tempo addietro la IARC, Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro, ha sottolineato come le carni lavorate siano prodotti cancerogeni per l’uomo. Questo accade perchè i conservanti in esse contenuti, nel corso del metabolismo umano, mutano in nitrosammine, sostanze riconosciute dalla scienza come cancerogene.

La risposta dell’UE

Secondo l’Unione Europea, è necessario trovare un giusto compromesso in termini di dosaggi dei conservanti E249 e E250, in quanto è fondamentale prevenire la formazione di nitrosammine ma garantire al contempo un buon effetto protettivo sul prodotto in vendita nei confronti della proliferazione batterica. Non si dimentichi che un anomalo sviluppo batterico all’interno delle carni può causare conseguenze spiacevoli e talvolta anche gravi: un esempio su tutti è dato dal botulino.

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Cosa dice l’EFSA

Detto questo, l’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA) ha confermato il dosaggio minimo assimilabile giornalmente per tenersi al sicuro dal rischio di sviluppare nitrosammine, sottolineando come, secondo alcuni studi, il dosaggio medio di nitriti al quale un cittadino è esposto raggiunge il 17% appena del totale giornaliero oltre il quale questa esposizione rappresenta un pericolo.

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Ad ogni modo la Commissione Europea ha, in questi giorni, accettato di rivedere l’argomento, riprendendo pertanto in esame i livelli massimi di nitriti consentiti.